Descrizione
[:it]Oggetto di questo articolo è, dopo una breve sintesi dell’ottica attraverso cui l’antropoanalisi intende affrontare lo studio delle affezioni psicotiche dell’esistenza umana, la genesi di quello che il senso comune considera da sempre l’essenza stessa della malattia mentale, il delirio e, nello specifico, il delirio di persecuzione. Esso è infatti, dal punto di vista antropoanalitico, la manifestazione paradigmatica dell’assoluta non-libertÀ del progetto umano che, attraverso un’evoluzione inesorabile verso un totale scacco esistenziale, si configura come un restringimento e un irrigidimento progressivo dello spazio, normalmente illmitato, delle possibilitÀ spirituali dell’uomo sino alla pietrificazione dell’esistenza patologica nell’idealitÀ monolitica di una sola visione del mondo, definitivamente incapace di assicurare un autentico progresso della vita interiore, sottomettendo così l’individuo alienato all’angosciante tirannia dell’imponderabile, del necessario, dell’incontrastabile.[:en]After a brief look at how anthropoanalysis intends to research the various psychotic afflictions which affect human existence, this article will mainly concern the genesis of delirium – which people have always considered the very essence of mental illness – and in particular it will deal with persecution delirium. Delirium is, from an anthropoanalytical point of view, a paradigmatic example of the total non-freedom of human life. Through an inexorable evolution towards a complete existential checkmate it manifests itself as a progressive narrowing and stiffening of space, normally unlimited, of human spiritual possibilities, eventually petrifying pathological existence into a monolithic vision of the world; this vision is totally unable to generate an authentic development of inner life and the person affected is under the awful tyranny of the imponderable, of the necessary, of the unquestionable.[:]
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