Alcune riflessioni sul vedere fenomenologico e il vedere immaginale

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Description

[:it]Nell’articolo viene ripresa la tesi di Sartre, rivisitata da Lacan e Merleau-Ponty, dell’autonomia funzionale dello sguardo. Alla base di quella che Merleau-Ponty chiama visibilità assoluta, possiamo isolare tre aspetti strutturanti: lo sguardo è prima del soggetto che guarda, il mondo è uno sguardo, il vedere è sempre anche una cecità. L’approfondimento di questi motivi fenomenologici facilita la comprensione del vissuto appartenente alla dimensione dell’immaginario, dall’arte all’immaginazione, al sogno. Analizzando un esempio clinico di immaginazione attiva, si cerca di approfondire alcuni aspetti della metapsicologia introducendo concetti e punti di vista fenomenologici. In particolare, viene preso in considerazione il concetto di io onirico e io immaginale, di lavoro onirico e immaginale, così come quello di articolazione del soggetto nel luogo dell’immaginazione e del sogno.[:en]The article is based on Sartre’s thesis, later revised by Lacan and Merleau-Ponty, by which inner sight is always functionally autonomous from the act of looking. On the basis of what Merleau-Ponty has called absolute visibility, we can isolate three main points: inner sight comes always before the act of looking; the world is sight; seeing is always a sort of blindness. Going through these phenomenological motives, makes us more prone to understand the feeling belonging to a poetic, artistic, or dreaming and imaginary dimension. Through the analysis of a clinical example of Active Imagination, the author tries to deepen some aspects of metapsychology, introducing ideas and points of view taken from phenomenology. A particular attention is given to concepts such as dream (or imaginal) ego and its relations to the dream (or imaginal) scene.[:]

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