Description
I progressi nel trattamento a lungo termine e la ricerca di un benessere stabile nel paziente bipolare sono continui e notevoli, sicuramente un numero crescente di pazienti trae sostanziali benefici dalle terapie moderne. Per molti altri pazienti invece, i risultati delle terapie e le condizioni di salute e di vita non sono soddisfacenti. Indubbiamente ci sono delle difficoltà intrinseche nella malattia bipolare e caratteristiche della natura umana che rendono molto problematica la terapia e il suo risultato. Il benessere stabile appare spesso come una fatamorgana. Più ci sembra di raggiungerlo e più questo si allontana. Esiste una netta discordanza fra l’efficacia delle nostre terapie e i risultati della pratica psichiatrica come in nessun altra branca della medicina. Le ragioni di questo fenomeno sono molte e complesse… Il disturbo bipolare cioè la malattia maniaco-depressiva nell’ampia accezione di Kraepelin, malgrado la sua gravità per il paziente, la sua alta mortalità e l’elevata invalidità da esso causata non corrisponde esattamente al concetto di malattia. Gran parte di esso sembra essere un’estensione del temperamento. Per esempio, nella ipomania il paziente si sente benissimo e spesso è molto produttivo e creativo senza causare disturbo ad altri. Molti grandi capolavori e importanti imprese storiche sono stati compiuti in stato di ipomania o di ipertimia. Molti amori e non tutti “sbagliati” nascono in questo stato di animo. Sembrerebbe che la natura abbia creato l’ipomania per favorire la procreazione. È questa una malattia? Questo ed altri simili aspetti del fenomeno bipolare creano confusione e perplessità nel paziente e si riflettono sulla sua comprensione della sua condizione e sulla sua aderenza alle cure e ai consigli medici… La realtà del disturbo bipolare è squisitamente medica, intimamente legata alla fisiologia e alla biochimica del sistema nervoso centrale, di quello vegetativo e di tutto il corpo… È certamente vero che frequentemente le cause scatenanti sono psichiche come un lutto, un abbandono o un fallimento ma nel disturbo bipolare vediamo un infinità di episodi scatenati da cause fisiche (le stagioni con le loro variazioni di luce e di calore) o chimiche (il cortisone, la tiroide, l’alcol, gli stupefacenti, l’interruzione delle cure) e molte di più , specie nelle forme circolari, che nascono spontaneamente. Ma comunque siano state originate è l’alterazione cerebrale a determinare il quadro psichico e il suo decorso e non viceversa. L’effetto delle terapie mediche, elettroshock e psicofarmaci conferma questo ruolo primario della chimica del sistema nervoso. Inoltre il disturbo bipolare è associato con sorprendente frequenza a malattie somatiche come l’ipertensione, gli incidenti vascolari, il diabete, la psoriasi, la cefalea, i disturbi gastrointestinali, la sclerosi a placche. Ci troviamo al centro della fisiologia e della patologia umana in tutti i sensi. L’uso di psicofarmaci, con i loro effetti collaterali e le loro interazioni con numerosi altri farmaci, richiede conoscenze mediche pari a quelle di un internista. In questa situazione l’allontanamento dello psichiatra dalla Medicina non aiuta né sul piano teorico e di ricerca né sul piano pratico.
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