Description
Con la nascita della psichiatria di territorio il manicomio ha perduto la posizione di centralità che ha per molto tempo occupato e il luogo ove si esercita la psichiatria non è più una istituzione separata ma la comunità, il territorio, l’ambiente stesso in cui la persona vive. In altre parole, la follia non dispone più di uno spazio proprio. Parlare di psichiatria nel territorio significa utilizzare una immagine spaziale per sottolineare lo spostamento del fuoco dell’intervento da un luogo a un altro, dal manicomio al territorio. Questo ribaltamento del modello operativo costituisce la più recente rivoluzione nella storia della psichiatria e ha consentito un mutamento di prospettiva – oltre che spaziale – anche, e forse soprattutto, temporale. Al tempo immobile ed eterno del manicomio si è sostituito il tempo in divenire della comunità. Al manicomio, tradizionale principio organizzatore della psichiatria, si è sostituito il principio “territoriale”. Nonostante che la parola territorio sia ormai tanto abusata da apparire frusta, non esiste altro modo per indicare una serie di attività e di strutture che si sono venute lentamente configurando come alternative al manicomio e che sono nate in relazione ad un diverso assetto mentale degli operatori. Il principio territoriale da un lato si è tradotto nella specifica forma del servizio territoriale, dall’altro ha corrisposto alla assunzione di un diverso e inedito punto di osservazione sulla malattia mentale.
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