La storia dell’intervento psichiatrico dimostra che il fenomeno psicopatologico e il senso che lo veicola sono talora affrontati con un tipo di rapporto che implica scarto tra osservatore e osservato. E invece occorre entrare nei vissuti. Occorre portare alla luce le grandi forme della mente. E dare presenza e significato ai motivi che la attraversano, al non-detto, agli istinti profondi del cuore. Il credito di senso che noi facciamo al paziente psichiatrico è una prima rete che noi gli offriamo e offriamo a noi stessi per potere stare in sua presenza; un modo di prendersi cura che permetta di ristoricizzare la vita psichica dell’individuo e consenta di proseguire o di riprendere uno sviluppo; che valorizzi l’apertura a possibilità diverse di pensare a se stessi e alle relazioni con gli altri.[:]
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