In questo articolo si esaminano le prove a favore delle due tesi esplicative del disturbo antisociale di personalitÀ (DAS) che sono attualmente dominanti: le tesi del deficit di capacitÀ empatica e la tesi del deficit di fearfulness. Entrambe le ipotesi presentano importanti limiti. Nella seconda parte dell’articolo si propone una tesi diversa perché riconduce il DAS a un particolare insieme di scopi e assunzioni, appreso in seguito a peculiari esperienze precoci, e non a un deficit, da cui deriverebbe principalmente scarso rispetto dei diritti degli altri e della autoritÀ.[:]
Categoria: No 3 - Settembre - 2008
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