L’abuso sessuale infantile rappresenta un evento che agendo su un soggetto che non ha ancora raggiunto un adeguato livello di maturità psicoaffettiva, supera la capacità di elaborazione dell’Io e sovverte il preordinato processo di sviluppo psicologico del bambino. La situazione di abuso si connota come un trauma psicologico, che innesca una serie di fenomeni psichici attuati a scopo difensivo e che in un momento successivo danno luogo a svariati quadri psicopatologici. Alla base dello sviluppo delle sequele psicopatologiche indotte dal maltrattamento infantile, si colloca in misura significativa la presenza di un sistema di attaccamento disorientato-disorganizzato, che esita nella costituzione di modelli operativi interni molteplici e contraddittori. La confusione insita nei modelli operativi interni si traduce in una serie di rappresentazioni del Sé antitetiche che si polarizzano in tre costrutti del Sé, come Sé vittima, Sé persecutore e Sé salvatore. L’esperienza di frammentazione del Sé risulta alla base della psicopatologia dissociativa che frequentemente ricorre nelle situazioni di abuso sessuale infantile. La difficoltà incontrata dal bambino maltrattato nell’elaborare l’abuso deriva in parte dall’inibizione della funzione riflessiva del Sé, che induce una regressione a modalità relazionali e meccanismi di difesa di tipo arcaico caratterizzati dalla predominanza di aspetti quali la confusione pulsionale e gradi estremi di aggressività e distruttività.[:]
Categoria: No 4 - Dicembre - 2004
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