Descrizione
[:it]Attingendo dalla sua esperienza di stagiaire all’ospedale psichiatrico di Trieste nel 1971 e dal suo rapporto anche personale con Franco Basaglia, l’autore ricostruisce i punti fondamentali del progetto di Basaglia e in parte dei suoi seguaci. Lega la sua missione anti-istituzionale, in apparenza squisitamente politica, a una prospettiva etica e teorica generale, quella della filosofia e psichiatria fenomenologiche, da cui Basaglia aveva attinto i presupposti fondamentali; in particolare, l’utopia di Basaglia consisteva nel cercare di eliminare gradualmente l’approccio tecnico (separante, frammentante) non solo dalla cura delle malattie mentali, ma dalla vita sociale in generale.[:en]Drawing on his experience as intern at Triest psychiatric hospital in 1971 and on his personal relationship with Franco Basaglia, the author reconstructs the fundamentals of Basaglia’s project, and in part of that of his followers. He connects his anti-institutional mission, only apparently purely political, to a general ethical and theoretical perspective, that of phenomenological philosophy and psychiatry, from which Basaglia himself drew the basic assumptions; more specifically, Basaglia’s Utopia consisted in trying to gradually get rid of the technical approach (which separates and fragments), not only for the treatment of mental illness, but for social life in general.[:]
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