Il ruolo del centro diurno nella riduzione dei ricoveri

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Descrizione

Obiettivo: Scopo dello studio è valutare se l’inserimento nei Centri Diurni possa esitare in un’eventuale riduzione dei ricoveri. Metodo: Sono stati presi in esame i pazienti appartenenti al territorio del DSM della ASL Roma E (una delle cinque ASL della città di Roma con un bacino di utenza di oltre 500.000 abitanti) in trattamento da almeno sei mesi nei CD e che avevano effettuato almeno un ricovero in SPDC o in casa di cura nei 365 giorni precedenti all’inserimento, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2012. L’analisi ha riguardato: numero dei pazienti ricoverati, numero dei ricoveri e numero delle giornate di degenza effettuate nei 365 giorni precedenti e successivi all’inserimento. Successivamente sono state confrontate diverse variabili che possono entrare in gioco nelle riospedalizzazioni: età d’inserimento nei CD, tempo di latenza tra presa in carico nei Centri Salute Mentale e inserimento nei CD, coinvolgimento familiare nel progetto terapeutico, terapia farmacologica e psicoterapia. Risultati: I risultati evidenziano che l’inserimento nei CD ha determinato una significativa riduzione sia del numero dei ricoveri che di quello delle giornate complessive di degenza. Tali dati sono risultati particolarmente significativi per gli utenti con diagnosi di schizofrenia e di disturbo bipolare e scarsamente significativi per quelli con diagnosi di disturbo di personalità. L’intervento del CD è risultato più efficace nei pazienti con età inferiore o uguale ai 25 anni e nei pazienti con tempi di latenza inferiori o uguali a cinque anni. Conclusioni: L’inserimento presso i Centri Diurni si è rivelato efficace nel prevenire e ridurre i ricoveri. È emersa l’importanza di effettuare precocemente l’inserimento presso i CD e di lavorare per mettere a punto metodologie di intervento più specificatamente dirette a specifiche tipologie d’utenza.