Descrizione
[:it]Nel presente lavoro si è messo in risalto la centralità dei prodromi della schizofrenia, soprattutto dello stato di perplessità, per una comprensione della comparsa di sintomi più eclatanti come deliri e allucinazioni. Da un’ottica fenomenologica, la perplessità schizofrenica risulta essere lo stato iniziale in cui compare una profonda lacerazione della lebenswelt. Con Callieri abbiamo messo in evidenza lo stato d’inconcludenza del perplesso, dove i fenomeni perdono la loro “qualità d’esser noti”. Blankenburg sottolinea viceversa, come nel perplesso sia in atto la perdita dell’evidenza naturale, concepita come l’atteggiamento naturale verso l’esistenza, nelle sue diverse declinazioni di rapporto con il mondo, di costituzione intersoggettiva, di temporalizzazione della Presenza e di costituzione dell’Io. Infine con Stanghellini l’intercorporeità è il presupposto pre-riflessivo da cui emerge il senso comune e ogni sua declinazione psicopatologica come la perplessità.[:en]This paper addresses the importance of the prodromes of Schizophrenia in the understanding of more pronounced symptoms, like deliriums and hallucinations; in particular, attention is drawn to the experience of perplexity. Considering a phenomenological approach, schizophrenic perplexity is the beginning of a deep laceration in the lebenswelt. Callieri speaks of a fading experience where phenomenons lose their “property of being known”. Blankenburg, instead, underlines the loss of the natural evidence in the experience of perplexity, which is considered by the person affected the natural attitude towards existence. In particular the loss of the natural evidence affects the ego’s connection with the world, with the others, in the Dasein timing and in the ego’s constitution. In the end, Stanghellini stresses that the inter-corporeality is the pre-thinking condition of the common sense and its psychopathological diseases, like the experience of perplexity.[:]
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