Descrizione
In questo libro la natura rivoluzionaria degli antipsicotici è messa in seria discussione.
Dalla loro introduzione negli anni ’50, quelli che oggi chiamiamo “antipsicotici” sono diventati il trattamento più emblematico della psichiatria e simboleggiano tutto ciò che la psichiatria moderna vuole rappresentare di se stessa.
Da psichiatria praticante, Joanna Moncrieff ripercorre la storia della scoperta e dell’uso dei farmaci in psichiatria, descrivendone i limiti e le sopravvalutazioni. Non si tratta di un semplice libro critico nei riguardi degli psicofarmaci ma di un tentativo di recupero della comprensione dei reali effetti di questi farmaci e del ruolo che possono avere all’interno dei servizi di salute mentale.
Joanna Moncrieff insegna presso l’University College di Londra, è un membro fondatore e co-presidente del Critical Psychiatry Network, un gruppo di psichiatri di tutto il mondo che sono scettici all’idea che i disturbi mentali siano semplicemente malattie del cervello. Ha scritto documenti, libri e blog sull’utilizzo eccessivo di farmaci nei problemi di salute mentale, sul meccanismo d’azione dei farmaci psichiatrici e sui loro effetti soggettivi e psicoattivi. Tra i suoi libri più noti The Myth of the Chemical Cure.