Descrizione
In anni recenti, Susan Oyama e i suoi colleghi, in quel campo fiorente che è la teoria dei sistemi di sviluppo, hanno respinto il determinismo intrinseco al dibattitto nature/nurture, sostenendo che il comportamento non può essere ridotto a cause biologiche e a cause ambientali distinte. In L’occhio dell’evoluzione, Oyama elabora i suoi studi pionieristici sui sistemi di sviluppo esprimendo a chiare lettere le implicazioni di quel lavoro nei campi della teoria evoluzionista, della psicologia sociale e in quella evolutiva, nella teoria femminista e nell’epistemologia. Il suo approccio modifica profondamente la nostra comprensione dei processi biologici dello sviluppo e dell’evoluzione, e delle interrelazioni tra essi. Oyama, pur riconoscendo che in un mondo indeterminato è facile “dare la colpa ai geni”, sostiene che la nuova tendenza verso il determinismo genetico travisa il nostro modo di considerare ogni aspetto: dall’evoluzione umana all’orientamento sessuale, fino alla responsabilità personale. La concezione che invece essa propone si focalizza sulle modalità in cui le entità – o sistemi di sviluppo – interagiscono e si influenzano reciprocamente, a molti livelli. Oyama, distogliendo l’attenzione dai geni e dall’ambiente quali cause del comportamento, illustra, persuadendoci, i vantaggi di una considerazione dei processi della vita in termini di sistemi di sviluppo, i quali producono, alimentano e modificano gli esseri viventi nel tempo di sviluppo e in quello evolutivo.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.